Dragonologia & Simbolismo
Tra Creatività, fantasia e cultura
Prima di cominciare, vorrei precisare una semplice cosa: IL DRAGO È UNA CREATURA E NON UN ANIMALE! …Se paragonato però ad un animale esistente, può somigliare ad un rettile con atteggiamenti da felino (ho sempre pensato che i draghi siano dei gatti con le ali!) In questo testo, andremo ad analizzare tutte le caratteristiche di queste creature, cercando di accennare anche le leggende ma senza andarne a fondo, perché l’obiettivo è fare una spiegazione basata su tutti i cannoni generali.
Le ALI: Le ali dei draghi sono composte dall’ossatura principale, dai muscoli ovviamente e da una particolare pelle dalla membrana elastica, che permette al drago di spiegarle, tenerle ripiegate oppure usarle per proteggersi da colpi ed intemperie. Paragonandole ad animali esistenti, sono simili a quelle dei pipistrelli.
L’ utilizzo delle ali, oltre che per il volo e come scudo protettivo, possono essere utilizzate anche come zampe anteriori, nel caso di draghi/viverne con solo due arti e zampe posteriori. (…camminando quindi in modo molto goffo!). Inoltre, molte di queste creature, sviluppano un pollice alla sommità delle ali, per compiere determinate azioni e dare maggiore supporto alle ali poggiate al terreno.
Il drago in volo, invece, per acquisire maggiore aereodinamicità, allinea le zampe (sopratutto quelle posteriori) il più vicino possibile al corpo. Ciò riguardante i classici draghi occidentali, perchè nel caso dei “biscioni” orientali, non essendo dotati di ali, utilizzano la rotazione del corpo continua e lo spostamento d’aria per mantenersi in volo (oltre un pizzico di magia/stregoneria che per noi è ancora difficile comprendere!)
Ci sono diversi tipi di composizioni di ali a seconda della specie, tra la classica membrana, ali più piumate (generalmente più vicini ai grifoni) oppure completamente di squame rigide che si sovrappongono quando si richiudono.
Il VOLO: I draghi solitamente, come i nostrani volatili che conosciamo, volando sbattono sempre le ali alternate a delle pause di planate che aiutano a mantenersi in volo e che permettono per degli istanti di far riposare i muscoli presenti sulla scapola.
Le ali ovviamente, possono essere usate anche in acqua per aiutarsi a nuotare o rimanere a galla con esse dispiegate! (oltre al fatto che i draghi riescono a respirare anche sott’acqua perché dotati di branchie).
Per alzarsi in volo, il drago comincia con una “lieve” rincorsa che termina con un paio di salti spinti dalle zampe posteriori, ed entrando così in gioco successivamente le ali. Solitamente si da più importanza alla spinta data nella corsa, ma nell’eventualità di uno spazio ristretto o profondo, lo slancio iniziale per prendere il volo viene dato dalle zampe posteriori, impiegnado maggiore forza ed aiutandosi con la coda dando una spinta verso l’alto.
Per quanto riguarda il volo in senso stretto, nel cielo, quando un drago sta volando alla massima velocità, spinge le ali totalmente verso il basso per poche frazioni di secondo, sfruttando così tutta la spinta propulsiva verso l’alto e verso in avanti. All’opposto, quando il drago alza completamente le ali, è pronto a dirigersi in picchiata verso una preda o atterrare.
La CODA: Ci possono essere molteplici utilizzi della coda, sia come strumento di equilibrio per il corpo, sia come arma per attaccare le prede. La movenza della coda (per di più nei draghi occidentali) esprime lo stato d’animo o nervosismo della creatura (ricordiamo il termine giusto da usare). Oppure, come parlato nel paragrafetto precedente, la coda è un ottimo strumento per darsi la spinta verso l’alto per spiccare il volo, assistendo il drago anche nella virata in aria per cambiare direzione.
Il secondo utilizzo fondamentale, è come arma! Con la coda si possono eseguire delle spazzate tremende (a seconda della dimensione ed età del drago) portando come conseguenza la distruzione totale come un colpo di frusta. Anche arrotolando la coda attorno a oggetti o stringendo forte una preda, non possono che frantumare pietre, distruggere grandi strutture e stritolare le ossa delle vittime.
Ultimo dettaglio, ma non meno importante, alcuni draghi hanno il completo controllo della propia coda, fino all’apice (che potrebbe concludersi con un artiglio affilato), mentre altri, per mancanza di muscoli in essa o per la maggiore lunghezza, riescono a controllare solo una porzione iniziale dopo la schiena, mentre la restante verrà trascinata senza controllo. (ad eccezione ovviamente dei draghi orientali, dove si presuppone abbiano il totale controllo del loro corpo da “biscioni”).
Le ZAMPE: Come già accennato prima, alcuni draghi utilizzano le ali come zampe, essendo sprovvisti di quelle anteriori, ma, nel restante dei casi, i draghi dotati normalmente di 4 arti, quando sono in una posizione statica sul terreno, poggiano tutta la lunghezza della zampa al suolo.
In caso contrario, nell’azione del camminare (sempre in modo un po’ goffo), il Drago solleva la parte della zampa che corrisponde al tallone, ed è come se camminasse in punta di piedi, poggiando al suolo quindi l’estremità del palmo e le dita.
Inoltre, molto importante il ruolo degli artigli, che donano un bilanciamento maggiore per ancorarsi al suolo, ed a seconda della lungezza degli artigli, i draghi poggeranno la zampa al suolo in maniera un po’ differente.
Per concludere, la maggior parte, possiedono nelle zampe anche un dito all’indietro, come se fosse il pollice/alluce degli umani. Le dita nelle zampe sono generalmente da 4 a 6 (comprese il pollice).
Gli ARTIGLI: come non citare gli artigli dopo le zampe, parte finale ed utilizzati come arma letale, oltre come ancoraggio per mantenere l’equilibrio. Gli artigli possono essere di diverse lunghezze, ed essere utilizzati per aiutarsi in molte azioni giornaliere (come ad esempio un coltello per scuoiare le prede) o per compiere azioni dove possano servire dei prolungamenti appuntiti delle dita. Non solo sulle dita delle zampe, gli artigli possono essere presenti anche a livelli intermedi delle gambe (sul retro) oppure sulla shiena o come parte finale della coda (molto ricorrente come cosa).
Le CORNA: Un’altra bellissima parte che caratterizza di bellezza queste creature – le corna possono svolgere molteplici funzioni a seconda delle loro forme.
Esempi: le corna lunghe, rivolte all’ indietro, possono servire per la pulizia ed igiene personale, (presenti generalmente nelle draghi femmina), mentre le corna rivolte verso l’alto o verso in avanti, possono essere usate come scudo (chinando il muso). Ci sono poi molte forme e lunghezze diverse, dall’essere completamente dritte, lisce e rivolte verso l’alto, all’essere contorte in più direzioni procedendo verso l’alto o verso il basso, piene di scanalature.
Il numero di corna può variare da 2 (quelle principali sopra la testa che si diramano verso l’alto, il basso o in cerchio) più eventualmente piccoli corni minori ai lati del muso o sotto il mento. La massima lunghezza delle corsa si raggiunge con la massima maturità del drago.
Gli OCCHI: Gli occhi dei draghi, a livello fisico, sono più grandi di quanto si pensi; la loro dimensione consentono al Drago di vedere ad una distanza superiore, con alta nitidezza dei dettagli più lontani. Grazie alla loro forma sferica, permettono di muovere l’occhio lungo un ampio arco così da esterndere il campo visivo.
Una peculiarità è data anche dalla visione del calore (ottima per individuare le prede nascoste) e l’ottima visione al buio. Come si può constatare da quest’ultimo elemento, la visione al buio è simile a quella dei felini. Il colore degli occhi, potrebbe rispecchiare l’elemento dominante della creatura (ad esempio: fuoco, acqua, elettricità, oscurità…) mentre la pupilla (di aspetto ovale), si dilata normalmente a seconda della quantità di luce.
La PELLE: a seconda della specie del drago, possono essere simili a quelle dei grandi mammiferi, cioè ruvide, oppure nella maggior parte dei casi, ci sono le classiche squame rigide (come i coccodrilli).
Le squame sono un’ottima armatura per la difesa del drago, in grado di resistere a metalli appuntiti, alle alte temperature, alle sostanze tossiche e qualsisi duro contraccolpo. Nel corso degli anni/ millenni, continuano a crescere e sovrapporsi in diversi strati, senza perdere quelle sottostanti e quindi rafforzando la protezione del corpo! Tra le squame, lungo tutta la schiena, possiamo avere degli aculei che permettono la crescita della cresta – che può essere o di fibre di cuoio capelluto oppure della stessa membrana flessibile delle ali – in alcuni casi la continuazione delle ali stesse fino alla coda.
Il drago è di natura una creatura molto pulita, può rizzare le scaglie per pulirle, o per sembrare più enorme ed incutere paura, oppure per raffreddare la temperatura del corpo. (variabile dal luogo e dall’elemento dominante propietario).
La BOCCA: Come ci si può aspettare, nella bocca dei draghi troviamo dei denti molto aguzzi ed appuntiti, di cui il numero può variare a seconda dell’età del del drago.
Sono dotati di due zanne superiori che spesso volentieri spuntano dalla bocca (come se fossero i nostri canini) e due inferiori, che perforano i corpi delle loro prede. Il numero dei denti può variare da 30 a 60, o anche 120, a seconda di possibili strati aggiuntivi che crescono nel corso degli anni. La mandibola è più corta e stretta rispetto la mascella, la bocca è ben foderata da membrana (e scaglie) che resistono ad esempio al fuoco, (sono foderati abbastanza anche i draghi che controllano l’acqua ed altri elementi “non rischiosi”).
ANATOMIA e VITA: quante ossa ha un drago? Contando partendo dal muso, con le corna, la spina dorsale, le costole, le ossa degli arti, l’ossatura principale delle ali (nei draghi occidentali più che altro, perché in quelli orientali la storia è ben diversa!) dipende comunque dal tipo di drago e si va da 300 a 500 ossa.
Per quanto riguarda gli organi, invece, partiamo subito col dire che i draghi (essendo creature perfette) sono estremamente intelligenti e hanno un cervello di grandi dimensioni. Il sistema muscolare di un Drago, nel complesso, è molto simile a quello di un grosso felino. I muscoli più forti sono nel petto, nella coda, (le codate tirate dai draghi possono davvero essere devastanti), e sulla schiena in prossimità della scapola – appunto per permettere al drago di volare.
I Draghi, hanno una prospettiva di vita che giunge fino ai 1200 anni e può vivere persino più a lungo, a seconda delle sue condizioni di salute generali. …Tutto comincia con lo sviluppo del drago all’interno dell’uovo deposto, in generale le uova possono essere tranquillamente accudite in ambienti esterni o in grotte, a parte rari casi di draghi “oscuri” – che controllano di fatto l’oscurità – di cui le uova vanno conservate nell’acido. Appena nati, i cuccioli sono già completamente formati con un corpo minuto, impareranno poche ore dopo a volare.
Il cucciolo dai 0 ai 5 anni è delle dimensioni di un gatto circa. Dai 6 ai 25 anni è un draghetto giovane, il corrispettivo di un bambino fino i 12 anni circa. Dai 26 anni ai 50 è la fase adolescenziale fino ad arrivare ai 100/200 anni di età adulta. (Dai 100 anni in poi è definito un “dragone” in cui si raggiunge la massima potenza fisica, magica e mentale). Partendo dai 400 anni il drago inizia ad essere anziano, ma poco importa perché non compromette per nulla le sue abilità ed avanzando con l’età si arriva a 800 anni, in cui passa come “dragone antico” ma che ha ancora molto tempo per vivere. I 1200 anni corrispondono più o meno agli 80/85 anni umani, ma possono comunque arrivare a vivere anche fino a 1500 anni.
IL SOFFIO DI FUOCO E IL FONDAMENTO DRACONICO: I draghi hanno dei grandi polmoni, che gli permettono di estrarre ossigeno sia nella fase di inspirazione sia in quella di espirazione nonchè offrono la possibilità di eseguire il soffio di fuoco.
La produzione di fuoco all’intero del corpo, avviene grazie ad un particolare organo, più nello specifico una ghiandola vicina al cuore in cui nasce il “fondamento draconico”, che si trova al centro dell’attività elementare. Tutto il sangue che scorre nel cuore, passa successivamente attraverso a quest’organo. Il fondamento draconico, fornisce ai polmoni l’energia necessaria per permettere il soffio di fuoco, oltre ad essere un punto centrale per il metabolismo di queste creature (ovvero assimilando gli elementi necessari – derivanti dalla digestione dei cibi divorati – trasformandoli in energia utilizzabile). Le sostanze chimiche prodotte dal fondamento draconico vengono infine trasportate tramite il sangue ai polmoni e così si genera il “soffio” (per poi espellere i gas e sputare fuoco).
Se nei draghi dal soffio di fuoco, la reazione chimica avviene tramite i gas (metano) e fosforo, in quelli dal soffio di ghiaccio, ad esempio, la reazione avviene con un gas simile all’azoto, che viene racolto nei polmoni, mischiato con elementi dalla ghiandola, ed espulso a basse temperature (gelide). Per finire, alcuni draghi “oscuri”, sono in grado di generare acido altamente corrosivo, conservato anche in questo caso nei polmoni per poi essere espulso in un mix letale.
La COMUNITA’ E LE AMBIENTAZIONI: il drago è una creatura abbastanza solitaria che apprezza divinamente la compagnia di se stesso (non rinunciando sicuramente ad accoppiarsi con una drago femmina quando sarà il momento adatto).
Per la vivibilità, il drago tende a scegliersi un “nido” in luoghi alti sia per comodità (senza ad esempio aver difficoltà di volo, rischiando di impigliarsi con le ali nelle foreste più fitte), sia per proteggere le uova e i tesori dai possibili pericoli. Difatti, come particolare caratteriale, queste creature hanno una buona dose di avarizia, e spesso si vogliono appropriare di tesori preziosi non perché ne abbiano davvero bisogno, ma per il semplice fatto dimostrativo di potere e avidità.
Nonostante il prediligere della solitudine, i draghi possono anche raggrupparsi in loro città in mezzo la natura, tra un mix di creature differenti tra cui anche grifoni. Le città hanno edifici in pietra molto alti e dotati di “rampe” per atterrare dal volo, essendo quindi “ergonomici”. Nella città si fissano regole rigide, per garantire il massimo confort della vivibilità per tutti i tipi di draghi. In linea di massima si può volare quasi per tutta la città, a parte alcune zone in cui potrebbe essere vietato per via di un luogo sacro o “privato”. In altre situazioni, in necessità di camminare a terra, sono predisposti avvisi e cartelli per mantenere una viabilità corretta ed evitare che vengano accidentalmente calpestate le code, urti di ali, incendi accidentali ed altri danni da elementi.
Come curiosità – nel corso del tempo è inevitabile che le pietre delle strade e pavimenti interni degli edifici si usurino a causa dei graffi provocati dagli artigli delle zampe e delle code.
*Scene comiche probabili in città* Se un drago starnutisce o litiga ed accidentalmente incendia il piumaggio di un grifone, è bene che nei paraggi ci sia un dragho sputaghiacchio o acqua, così si salva la situazione…forse.
CATEGORIE E DIFFERENZE….Per cominciare…”Ma quello è un drago o una viverna?” Sempre molto discussa questa differenza, che cos’è una viverna e perchè viene sempre confusa con i draghi? La viverna è una creatura all’apparenza molto simile se non spesso identica ad un drago, sia che abbia quattro arti, oppure solo due posteriori e le ali come appoggio anteriore. (cioè che cammina sulle ali).
A mio parere, secondo anche alcuni canoni, la Viverna non è in grado di sputare fuoco nè altri elementi, e non è dotata della ghiandola del fondamento draconico. (di certo le armi da combattimento quali artigli aguzzi e denti non mancano!)L’idra, altra creatura erroneamente catalogata solo come “drago”, è una specie a parte, un drago con sette teste, con il corpo da leone e la coda da serpente.
CATEGORIE CINESI: Per la cultura cinese, i draghi sono la più gloriosa razza che popolò il mondo per millenni, governando la forza della natura prima che l’uomo arrivasse e devastasse l’equilibrio terrestre.
Ci sono alcune leggende riguardo vari eroi dragoni tra cui: I draghi celesti, ovvero le creature a guardia del cielo. I draghi spirituali, ovvero i guardiani del vento – nuvole – acqua. I draghi terrestri, guardiani dei corsi d’acqua, vivevano sul letto del fiume e ne regolavano il flusso. I Draghi sotterranei, cioè quelli dediti alla protezione di un tesoro, dispensatori di felicità eterna. I draghi neri, creature molto avide che si scontravano nell’aria causando violente tempeste.
CATEGORIE PER COLORI: nonostante non sia una regola fissa, ovvero che il colore rappresenta l’elemento che il drago è in grado di controllare, ci possono essere delle categorie generali che richiamano questo particolare.
Per certo, i draghi capaci di controllare l’oscurità e la magia nera saranno per lo più di colori scuri e di carattere astuto. I draghi che soffiano o sputano fuoco saranno i classici di colore rosso, rappresentando la forza. I verdi sono coloro che espellono gas velenosi, i bianchi controllano il gelo emettendo bufere e sputando stalattiti e così via…
Un’altra caratteristica che potreste aspettarvi sia dal colore e di conseguenza dall’elemento che sono in grado di padroneggiare, sono i diversi habitat. Il drago bianco sceglierà cime tempestose e grotte ghiacciate piene di stalattiti, dove fare il nido conservando le uova nel ghiaccio. Il rosso opterà per vulcani e luoghi più caldi. I verdi trovano la massima vivibilità nelle fitte foreste nordiche, i draghi d’ottone nel caldo dei deserti.
(Ricordo che le caratteristiche di un drago blu possono essere le ennesime di un drago di colore bianco, ognuno è libero di plasmarle a suo piacimento! Ed inoltre Possono esistere oltre i classici mono o bicolore, anche i draghi multi colore o comunque avere tonalità delle ali o della cresta differenti dal colore principale delle scaglie).
Altri esempi sono i draghi di tipo metallico, che si dividono in draghi d’argento, di bronzo, d’oro, d’ottone e di rame. I draghi metallici costituiscono la stirpe buona dei draghi, ma son tanto aggressivi quanto i loro cugini malvagi se minacciati o sfidati.
I DRAGHI NELLE CULTURE, MITOLOGIE E SIMBOLISMO.
…Prima di tutto: il termine “Drago” deriva dal latino draco, draconis che significa “serpente”. Nella cultura antica i draghi, sia per il popolo greco che per quello romano, queste creature avevano forme di grossi serpenti. (Omero citava un drago come una creatura fantasica rappresentandolo in un serpente con zampe e ali!)
• CULTURA OCCIDENTALE: Nella nostra cultura, i draghi sono delle creature mitico-leggendarie “malefiche” (bhe, secondo me si fanno solo rispettare, perchè loro possono, loro sono perfetti!…) portatori di morte e distruzione, considerato in questo modo sia dal cristianesimo che dall’ebraismo. Non sempre però, può essere sinonimo di male supremo, ma anche come dei protettori di antichi tesori e portatori di conoscenza (…e direi che ciò fa parte sempre della perfezione di queste meravigliore creature) – (Ad esempio nella favola di Fedro “La volpe e il Drago” quest’ultimo appare come il guardaino del tesoro, ma ci sarebbero tantissimi altri esempi)
Proseguendo, o meglio, tornando alla cultura occidentale/religione e simbolismo, c’è il classico mito del valoroso giovane guerriero, che uccidendo il drago compie un rito di iniziazione, come un superamento delle sue paure infantili, diventando così un adulto. (Es: La leggenda di San Giorgio, martire cattolico che uccide i draghi, nel cristianesimo).
• MITOLOGIA NORRENA: Per questa cultura nordica occidentale, i draghi sono in grado di comprendere e parlare molte lingue, compresa quella dell’uomo. Inoltre, grazie alla caratteristiche fisiche e magiche, sono in grado di avvalersi del dono dell’invulnerabilità. Non solo, queste creature avevano il possesso delle forze primordiali della “Grande Madre Terra” decidento il destino del popolo umano, con il poterere di creazione e distruzione. Una nota storia leggendaria deriva da “Beowulf”.
• CULTURA ORIENTALE: Decisamente all’opposto, per l’oriente, il drago è una creatura molto pacata portatrice di bontà e fortuna, oltre alle fenici (ovvero “uccelli di fuoco” simboli della famiglia reale). Si pensava che adorarle, compiacerle tramite riti, facessero ottenere privilegi per l’umanità. I draghi nella cultura cinese, inoltre, erano in grado di controllare i fenomeni metereologici tra cui la creazione di temporali, di grandine, la neve, i tuoni con la presenza del dragone che attraversava i cieli ed utilizzava il suo elemento dominante.
Queste creature quindi sono simbolo di tutte le energie naturali, sebbene potenzialmente pericolose in natura, ma in ogni caso è rappresentato come “l’energia”, (tant’è che si ricorre anche alla sua immagine per indicare la presenza di energia elettrica).
• SIMBOLISMO ed ESOTERISMO: Il drago inizialmente era un serpente che viveva nelle grotte, ed un giorno, stanco di strisciare, uscì dalla grotta ed iniziarono a crescergli degli arti, arti con artigli affilati. Una volta acquisita l’abilità del camminare, osserva gli uccelli in cielo, e sorge in lui il desiderio di poter ergersi in aria, e fu così che delle ali cominciarono a crescergli. Ora, direi che non è più un serpente, per nulla, ma inizia ad essere una creatura che passa da essere un simbolo della terra ad un simbolo d’aria (o del cielo). Ora, questa creatura, ha i due legami simbolici, soltanto che non vuole farsi proprio mancare nulla, ed osservano la potenza dei vulcani e della natura, come arma di sopravvivenza ed offensiva, desidera poter dominare degli elementi, come ad esempio il fuoco! Fu così che la metamorfosi si completa, con l’abilità di dominare un elemento offerto dal simbolo della terra.
Completata la metamorfosi, questa creatura, ormai divenuta “Drago”, si rifugia in luoghi inaccessibili dall’uomo, luoghi misteriosi, nascosti, come la cima delle montagne, il fondo dei mari, antri montani ecc.
Nell’esoterismo, più vicina alla visione orientale, il drago rappresenta la purezza, da un semplice animale diventa una creatura portatrice di richezza e di sapere, e mangiando il cuore di altri animali (prede) ne acquisirà il loro linguaggio e aumenterà la sua sapienza.
LA LINGUA DEI DRAGHI: Nella loro lingua, oltre al genere maschile, femminile e neutro, esiste anche il “divino”, cioè esclusivamente riferito alle divinità. Per quanto riguarda i tempi verbali, esistono soltanto l’imperativo e l’infinito, vista la diversa concezione del tempo che queste creature hanno rispetto gli umani e animali, infatti per i draghi usare il presente, il passato o il futuro è assolutamente indifferente nel senso della frase. La lingua dei draghi è considerabile anche la lingua “delle rune”, conosciuta anche spesso dai loro amici (o nemici) grifoni.
Qui di seguito, un alfabeto in Dragonico:
Nutro anche molte altre passioni che spaziano dai videogiochi alla lettura – dal fantasy al disegno – dalla tecnologia all’nformazione scientifica. Mi ritengo soddisfatto di tutte le mie passioni multitematiche, e ogni giorno che passa, traggo sempre più soddisfazione in tutte le cose. Mi piace avere sempre qualcosa da offire alle persone tra conoscenza e disponibilità. Il tutto sempre con la massima accuratezza, determinazione e passione!